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GDPR: una nuova opportunità?

05 aprile 2018
GDPR: una nuova opportunità?

Il GDPR, acronimo di General Data Protection Regulation, è il regolamento, in vigore da maggio 2016 ed effettivamente efficace dal 25 maggio prossimo, con il quale la Commissione Europea vuole rafforzare la protezione dei dati personali degli utenti europei, sia all'interno che all'esterno dei confini dell'UE.

Per consentire lo sviluppo dell'economia digitale in tutto il mercato interno è necessario iniziare a prendersi cura dei dati degli utenti, nessuno escluso; ciò significa, nella pratica, iniziare a redigere documentazioni dettagliate e a gestire questi dati.
Il testo del nuovo regolamento europeo vuole, quindi, in primis rispondere alla necessità degli utenti e cittadini di essere tutelati sul fronte dei dati personali, data la rapidità dell'evoluzione tecnologica.
Quest'ultima, inevitabilmente, deve essere inserita in un quadro più solido, a livello di protezione dei dati, e andare di pari passo con misure di attuazione efficaci per generare un clima di fiducia in grado di incoraggiare lo sviluppo dell'economia digitale.

Diversi sono gli strumenti necessari per conformarsi al GDPR

Oltre alla rivisitazione delle procedure in essere, sarà necessaria l'introduzione di un registro dei trattamenti, introdotto ex novo dal GDPR, strumento per censire ogni banca dati tenendo traccia dei singoli trattamenti, al quale si aggiungono, ad integrazione, le politiche di sicurezza, che devono essere sostenibili nel tempo, le procedure in caso di violazione, il processo per i diritti dell'interessato, ovvero un documento in cui vengono presentate le diverse possibilità che gli utenti hanno di modificare o eliminare i dati rilasciati (diritto all'oblio) ed il report degli audit.

gdpr-purple-1-3 Ma, nonostante il regolamento UE n. 679/2016 abbia lasciato due anni di tempo per l'attuazione di tutte le misure necessarie ad ottemperare la normativa, a poco più di un mese dalla scadenza, non tutte le aziende possono vantare il pieno adempimento della normative: per molte delle PMI il testo di legge è noto, ma i budget non sono stati allocati e le risorse umane non adeguatamente formate. Il rischio è che, dinnanzi ad un controllo sugli adempimenti, se quest'ultimi non saranno a norma, si rischiano sanzioni che partono da 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale dell'azienda. 

Il nuovo regolamento, nonostante le perplessità avanzate nel mondo digitale, può rappresentare un'opportunità

Secondo Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa, associazione delle più importanti aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in pubblicità e in comunicazione, il GDPR può essere un'opportunità che condurrà, nel 2018, ad un aumento degli investimenti in pubblicità (+1%), a patto, però, che ci sia un quadro politico stabile.
Troppo spesso, secondo Sassoli, la privacy viene vissuta come una barriera alle performance di business; se invece è ben gestita, tale privacy, può riuscire a permettere alle aziende di selezionare meglio tra la quantità di dati di cui dispongono, rendendoli intellegibili e utilizzabili.

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Una nuova stagione della privacy, dunque, che diverrà parte integrante delle policy aziendali una volta superata la sfida in termini di persone da dedicare, costi da sostenere e riassetti organizzativi da attuare.
Grazie al GDPR, il consumatore potrà scegliere se, quando e come autorizzare l'utilizzo dei propri dati instaurando un rapporto con le aziende di tipo consensuale, consapevole e diretto, quindi efficace. Si passerà dall'era dei big data a quella degli smart data, un nuovo scenario che permetterà nuove forme di monetizzazione dei dati.

Fonte: Engage.it - Alessandro Affronto, 14 marzo 2018
Engage.it - Andrea Salvadori, 22 marzo 2018

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